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Trasformazione cooperativa dei conflitti

 - Mediazione dei conflitti

 - Mediazione Familiare

 - Mediazione scolastica

 - Sostegno alla cooperazione

    genitoriale 

Mi occupo di mediazione dei conflitti con focus sulla dimensione relazionale e collaboro nelle commissioni Famiglia e Scuola di ANMP (Associazione Nazionale Mediatori Professionisti).

Per quanto sia abilitato anche alla mediazione civile e commerciale non opero istituzionalmente con riferimento al D.Lgs. 28/2010, sono invece iscritto all'elenco dei Mediatori Familiari del Comune di Lucca e voglio qui parlarvi della mia visione di questa attività e quindi del tema della cooperazione genitoriale.

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La mediazione familiare eÌ€ un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari volta principalmente a ristabilire la cooperazione tra i genitori. Ciò può comportare anche la formulazione di accordi per l'esercizio della comune responsabilità nei confronti dei figli, o anche per tutte le altre questioni che riguardano la separazione.

La mediazione è però un percorso possibile e utile in qualsiasi momento vi siano difficoltà comunicative o concrete divergenze da affrontare. E' fortemente raccomandata in fase di separazione, ma anche quando si senta necessario integrare emergenti diversità che confliggono nella gestione dei figli.

Possiamo così distinguere due diversi focus della mediazione familiare: 

 

1. Focus sull'accordo globale di separazione includendo tempi e luoghi di frequentazione dei figli e aspetti economici.

La mediazione familiare se funziona è il modo migliore di raggiungere l'accordo di separazione. Rispetto a decisioni demandate ad altri la mediazione rende le persone protagoniste e aumenta la possibilità di individuare correttamente i rispettivi bisogni e interessi.  Il fine però è "separare" e perciò anche quando si parla di figli l'attenzione si canalizza sui tempi e modi di permanenza presso i genitori, cioè sulle regole.

 

2. Focus sulla genitorialità, la mediazione è soprattutto un lavoro sulla relazione tra i genitori.

Una comunicazione efficace e un rapporto di fiducia sono le premesse perché i genitori possano prendere decisioni collaborativamente in funzione del benessere dei loro figli. L'accordo e quindi le regole possono essere d'aiuto, ma la cooperazione necessita di  allenare la capacità di "lavorare" insieme, talvolta con flessibilità e disponibilità.

Tali competenze non si acquisiscono una volta per tutte, tanto più se si dovranno gestire le mutevoli esigenze e divergenze che si presenteranno nel tempo.

Il percorso che conduce dal conflitto di coppia alla relazione genitoriale cooperativa, funzionale alla gestione in comune dei figli, è difficile ma può anche dare grandi soddisfazioni. Partendo da una situazione di svantaggio, si può riuscire ad essere entrambi presenti offrendo ai propri figli qualcosa di più che regole certe di suddivisione dei tempi e spazi di vita.

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